GISELLE al Teatro Alla Scala
dal http://www.danzadance.com/balletto/
2005 – Roberto Bolle (Albrecht), Svetlana Zakharova (Giselle),
Marta Romagna (Myrtha), Vittorio D’Amato (Hilarion), David Coleman (Conductor)
Titolo originale: Giselle ou Les Willis (Giselle e le Villi)
Debutto: 28 giugno 1841, Opéra di Parigi.
Librettisti: il poeta T. Gautier e dal drammaturgo V. de Saint-Georges.
Coreografi: J. Coralli e J. Pierrot.
Musiche: A. Adam.
Opera fantastica in due atti.
Giselle, ovvero il balletto classico e romantico per eccellenza, fu ideato da un grande della letteratura francese: Théophile Gautier.
Lo scritttore, sfogliando le pagine del libro “De l’Allemagne” di Heinrich Heine, rimase attratto dalla leggenda delle Villi, spiriti della tradizione popolare tedesca, simili agli elfi. Era il 1841 e Gautier, pensando alla ballerina Carlotta Grisi, di cui era devoto ammiratore, fu colpito dall’impulso immediato di prendere un foglio e di dare un titolo alla sua storia. La chiamò “Les Wilis. Balletto”.
Ispirato a un opera di H. Heine, il balletto è ambientato nella valle del Reno, dove la protagonista Giselle è un’affascinante ragazza che s’innamora di Albert, credendo sia un contadino come lei di nome Loys. In realtà egli è il conte di Slesia, già promesso a Batilde, figlia del duca di Curlandia.
Hilarion, il guardiacaccia, anch’egli innamorato di Giselle, scopre il segreto di Loys e tenta, inutilmente, di metterla in guardia; inoltre Giselle non vuole accettare i consigli della madre Berte, che le proibisce di danzare poiché malata di cuore.
Durante una battuta di caccia Hilarion svela la vera identità di Loys; Giselle, sconvolta dal dolore, impazzisce e muore.
Nel secondo atto, il balletto si svolge di notte quando Albert e Hilarion s’incontrano davanti alla tomba di Giselle per pregare.
Allo scoccare della mezzanotte appaiono le Villi, spiriti di donzelle amanti della danza: Mirta, la regina delle Villi, chiama le sue compagne a raccolta per accogliere Giselle nel loro mondo irreale.
Le Villi scoprono Hilarion e si lanciano al suo inseguimento spingendolo a buttarsi nel lago; invece Albert, protetto dall’amore di Giselle che lo ha perdonato, lo aiuta a vincere la maledizione delle Villi, danzando con lo spirito dell’amata.
All’alba svanisce l’incantesimo e Albert si trova senza l’amata, ma è salvo.
A differenza di altri balletti, Giselle non ha subito significative modifiche per quanto concerne la coreografia nel corso del tempo, a differenza di altri balletti re-inscenati completamente.
L’ultima rappresentazione originale all’Opéra National de Paris risale al 1868 e fu solo in seguito, con l’arrivo di Marius Petipa, fratello dei Lucien Petipa e primo interprete del balletto, che Giselle venne adattata alla tradizione della scuola russa. Petipa appurò dei tagli soprattutto nelle scene mimate e nella variazione che la protagonista esegue nel primo atto.
Merito del successo del balletto al giorno d’oggi però va alla produzione dei Balletti russi di Sergej Diaghilev, nei primi decenni del XX secolo.